La grande festa di Grisignano è proseguita nella tarda serata senza alcun problema di rilievo.
Il rammarico dell’Amministratore Unico per i titoli allarmistici non rispondenti alla realtà

L’ultima grande festa dell’edizione 2019 del Soco si è svolta nella serata di giovedì 12 settembre nel segno dell’allegria e del divertimento: la musica del party Sheky, interrotta durante gli splendidi fuochi della mezzanotte, è ripartita dopo una ventina di minuti e ha fatto ballare migliaia di ragazzi che hanno affollato l’Area Sud Tesinella. Si è chiusa così, con il pienone di visitatori e tanta soddisfazione, l’edizione 2019 dell’Antica Fiera di Grisignano. Ecco perché chi aveva partecipato in un clima di grande serenità a questa grandiosa festa popolare di fine estate ha accolto con stupore e sgomento i titoli allarmistici che sono rimbalzati su diverse testate online nella mattina di venerdì 13, in cui si dava enorme risalto al presunto intossicamento da spray urticante di alcuni visitatori che si sarebbe verificato proprio durante la notte precedente al Soco.

I fatti realmente accaduti, per fortuna, delineano un episodio molto meno grave. Attorno alla mezzanotte e mezza, uno dei tanti volontari del servizio sanitario pronti a dare assistenza ha ravvisato un gruppetto ristretto di persone (meno di una decina) che si portava contemporaneamente le maglie sul viso e cominciava a tossire, come se avesse respirato una boccata di fumo acre. Insospettito, si è avvicinato per verificare che non ci fossero problemi; in effetti il soccorritore stesso ha avvertito un certo fastidio agli occhi e alla gola, risolto rapidamente sciacquandosi con un po’ d’acqua. Dopo essersi sincerato che nessuno dei visitatori coinvolti avesse riportato conseguenze di rilievo a parte un minimo fastidio, nel sospetto che si potesse trattare dell’atto vandalico di una persona che avesse volontariamente diffuso nell’aria una qualche forma di sostanza urticante, il soccorritore ha ritenuto doveroso preallertare il Coc (Centro Operativo Comunale) perché si predisponessero tutte le misure necessarie ad individuare l’eventuale responsabile e a rispondere ad eventuali richieste di assistenza specifiche per questo tipo di evenienza. Fortunatamente, però, da quel momento in poi nessuno ha più lamentato alcun tipo di problema, tanto è vero che nessuno (nemmeno tra il primo gruppetto di ragazzi) si è avvicinato per chiedere assistenza ai punti di pronto soccorso, né tantomeno ha chiesto l’intervento di una delle tre ambulanze sempre pronte ad entrare in azione in vari punti della Fiera. Lo stesso Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vicenza non ha registrato nell’intera notte di giovedì alcun ingresso proveniente dalla Fiera di Grisignano.

«Ho seguito l’evoluzione dell’ultima serata sul posto fino alla notte e posso confermare che non c’è stato alcun tipo di ansia o allarme tra la folla e nessuno è stato intossicato, come erroneamente riportato da diversi media. La festa è proseguita serenamente, il nostro servizio di sicurezza e soccorso si è dimostrato efficiente anche attivandosi per prevenire questo “falso allarme” che fortunatamente poi non si è effettivamente concretizzato – sottolinea il sindaco di Grisignano di Zocco, Stefano Lain -. Quanto all’avvistamento di un paio di ragazzi che correvano tra i campi, più o meno nella stessa fascia oraria, si è trattato di un altro episodio privo di rilevanza, nemmeno collegato al precedente».

I fuochi dell'ultima seraL’amministratore unico di Antica Fiera del Soco, Marco Casarotto, è profondamente rammaricato per i toni e i contenuti delle notizie diffusi dai media nella mattinata di venerdì sul presunto spray al peperoncino: «Dopo aver tanto lavorato per offrire a centinaia di migliaia di persone una Fiera divertente, coinvolgente, interessante e soprattutto da vivere in sicurezza e serenità, come in effetti è stata, titoli mediatici così enfatici e molto lontani dalla realtà dei fatti possono arrecare un danno d’immagine enorme, generando un incontrollabile tam tam sui social network, compromettendo i risultati del nostro lavoro e creando timori infondati per le edizioni a venire – osserva -. Mi auguro che l’onestà professionale e intellettuale di chi venerdì mattina, magari in buona fede, ha gettato affrettatamente un barile di “benzina” mediatica su una piccola “fiammella”, porti a doverose rettifiche con altrettanta enfasi e visibilità nei prossimi giorni. Altrimenti saremo inevitabilmente costretti a tutelarci per non vedere lesa l’immagine e i nostri potenziali futuri accordi commerciali».